Molti dei patogeni responsabili di infezioni micotiche dell’uomo sono gli stessi che determinano infezioni negli animali e vengono acquisiti dall’ambiente. I funghi infatti sono principalmente organismi ambientali, che possono risultare patogeni quando si trovano nell’organismo dell’ospite, il quale può avere contratto le spore del fungo tramite inalazione, contatto diretto/indiretto o traumi.
Alcuni funghi si sono adattati a vivere come commensali nell’ospite, entrando quindi a far parte del suo microbiota: basti pensare a Candida che vive nell’intestino o Malassezia nel condotto auricolare dei cani. Altri invece si sono adattati alla forma parassitaria, come i più conosciuti dermatofiti (es. Microsporum canis).
La nomenclatura dei funghi
I funghi sono organismi polimorfi identificati fino al 2013 da una doppia nomenclatura, cioè da più nomi che descrivevano gli stadi sessuali (teleomorfi) e asessuali (anamorfi) dei loro cicli vitali (es. Arthroderma otae forma teleomorfa e Microsporum canis forma anamorfa). Queste fasi potevano svilupparsi indipendentemente l’una dall’altra, ed era spesso difficile stabilire la loro relazione genetica.
Con l’introduzione degli approcci genetici molecolari, il sistema di doppia denominazione è stato considerato superfluo e durante il simposium di esperti One Fungus = One Name del 2012 ad Amstermdam è stata proposto di denominare un fungo con un singolo nome e di abolire la doppia denominazione. Con il nuovo Codice di Nomenclatura di Alghe, Funghi e Piante, dal 1 gennaio 2013 la descrizione dei funghi ha quindi incluso un solo nome.
Quindi, dopo la dichiarazione di Amsterdam i criteri per la denominazione dei funghi sono completamente cambiati. Il sistema di doppia denominazione che era stato utile durante l’era del microscopio (identificazione del fenotipo), oggi viene integrato con criteri basati sulle relazioni filogenetiche e la descrizione del genotipo attraverso le analisi molecolari del DNA. Infatti, dopo l’introduzione della PCR alla fine degli anni ’80, si è evidenziato che specie morfologicamente identiche (con lo stesso fenotipo) possono essere sono geneticamente distinte, con distinte caratteristiche di patogenicità per esempio, importanti da considerare in ambito clinico.
L’Atlante dei funghi patogeni è ora disponibile online
L’idea di produrre un atlante disponibile online nasce dal Prof. Sybren de Hoog dell’Università di Amsterdam, già autore delle versioni stampate dell’atlante di micologia più utilizzato a livello globale (Atlas of clinical fungi). L’atlante vuole essere strumento di consultazione e supporto ai laboratoristi, ai clinici ed ai microbiologi che lavorano in ambito di biologia, microbiologia e clinica medica e veterinaria.
Da diversi anni collaboro col prof. De Hoog, in ambito di ricerca della micologia veterinaria, ed ha accettato con entusiasmo la proposta di includere aspetti veterinari nella versione online dell’atlante. Dopo la stesura di diverse versioni dei capitoli veterinari (fatti e disfatti come il filo d’Arianna), mi sono ispirata ai nostri libri di parassitologia, che descrivono i parassiti raggruppandoli per specie animale e per distribuzione nei diversi organi/apparati della singola specie animale. Con grande entusiasmo ho proposto questo format che è risultato facilmente consultabile anche ai non esperti in ambito di micologia ed è quello attualmente utilizzato. Al momento sono disponibili i capitoli riguardanti i canidi ed i felidi, ma in futuro verranno integrate le altre specie animali.
Il gruppo di lavoro
L’aggiornamento dell’atlante è curato da un gruppo di lavoro nato nel 2010 (The Veterinary Mycology Working Group of ISHAM) che si dedica ad aggiornare ed approfondire argomenti di micologia in ambito veterinario, che considerando le varie specie animali risulta in argomenti talvolta molto disparati fra loro (dalle rane ai facoceri).
L’aggiornamento viene fatto su base volontaria dai colleghi del gruppo sparsi in tutto il mondo, che per ora riesce a garantire un accesso online gratuito tramite registrazione al sito web: https://www.clinicalfungi.org/
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