La valutazione al microscopio di uno striscio ematico eseguito a fresco, cioè al momento del prelievo, rappresenta un indispensabile supporto nella pratica clinica e insieme ai parametri strumentali permette di avere un esame emocromocitometrico completo.
Dopo il campionamento e il riempimento delle provette destinate ai vari approfondimenti richiesti dall’iter diagnostico, si procede ad allestire lo striscio ematico.
Istruzioni
1) È importante disporre di vetrini puliti preferibilmente molati e con un’estremità sabbiata. Prima di eseguire la procedura preparare 2 vetrini (vetrino di supporto e vetrino spanditore).
2) Una volta riempite le provette con il cono della siringa si appoggia una goccia di sangue sul vetrino di supporto (fig. 1 e 2).
3) Si sistema il margine più corto del vetrino spanditore davanti alla goccia di sangue (fig. 3) e si retrae fino a toccarla (fig. 4).
4) Si porta in avanti il vetrino spanditore e si stende il sangue sul vetrino di supporto (fig. 5).
5) Lo striscio di sangue deve essere asciugato all’aria (non usare fissativi). Sulla banda sabbiata si riportano a matita informazioni quali cognome del proprietario, specie, data prelievo ecc.
Nel caso non si riuscisse ad allestire lo striscio a fresco si può utilizzare il sangue raccolto nella provetta K3EDTA purché lo si faccia entro un’ora dal prelievo. Rispettando questa tempistica si evita di avere alterazioni morfologiche indotte dal contatto del sangue con l’anticoagulante (es. echinocitosi, degenerazione dei globuli bianchi, aggregazione piastrinica ecc.).