Alabama rot nel cane: una malattia fatale di cui si sa poco, ma di cui dovremmo parlare

Alabama rot nel cane

Si chiama Alabama rot ed è il nome colloquiale di una patologia idiopatica del cane denominata in inglese cutaneous and renal glomerular vasculopathy (CRGV), caratterizzata da una vasculopatia che interessa la cute (principalmente le estremità) ed il rene (in particolare il glomerulo renale).

La letalità è estremamente elevata e a decorso acuto, con morte del paziente nel giro di 3-4 giorni.

L’Alabama rot è stata descritta per la prima volta negli Stati Uniti negli anni ’80 in Alabama, primariamente in cani di razza greyhound.

Al di fuori degli Stati Uniti e fino a pochi anni fa erano stati segnalati solo alcuni casi sporadici di malattia. Dal 2012 ad oggi, in diverse aree della Gran Bretagna, sono stati descritti circa 30 casi confermati in almeno 15 razze canine diverse dal greyhound.

Eziologia e segni clinici dell’Alabama rot

L’ eziologia dell’Alabama rot rimane ancora sconosciuta. La maggior parte dei 30 casi clinici sono stati portati dal veterinario a causa di presenza di lesioni cutanee, mentre altri per segni clinici di malessere generale quali stanchezza, perdita di appetito, vomito e febbre.

In generale le lesioni cutanee si rilevano tipicamente al di sotto delle articolazioni del carpo/tarso e a livello dei cuscinetti plantari. Iniziano come lesioni focali eritematose per poi evolvere in lesioni erosive superficiali ed ulcere. I segni sistemici in genere seguono di qualche giorno (2-10 giorni) la comparsa delle lesioni cutanee. Con esito quasi sempre infausto in virtù del danno renale.

 

(foto delle lesioni da Holm et al. 2016)

Dal punto di vista ematochimico si rilevano principalmente azotemia elevata, legata all’insufficienza renale, e trombocitopenia. E’ stata esclusa la presenza della Shiga tossina – prodotta da E. Coli e che nell’uomo è concausa della sindrome emolitica uremica – nei reni o nelle feci degli animali affetti.

Istologicamente si osserva una microangiopatia trombotica, che porta alla formazione di microcoaguli a livello dei piccoli vasi sanguinei.

Le uniche diagnosi certe finora disponibili, sono state confermate solo post-mortem.

Quando avere sospetto di Alabama rot?

Si può sospeattere un caso di Alabama rot quando un cane presenta lesioni cutanee (in particolare localizzate alle estremità) e con insufficienza renale acuta senza causa identificabile. Il soggetto in genere presenta elevata azotemia e trombocitopenia.

glomerulo e di un'arteria interlobulare di un cane affetto da CRGV

Microfotografie di un glomerulo e di un’arteria interlobulare di un cane affetto da CRGV, colorate con ematossilina eosina e tricromica di Masson (foto da: Holm et al., 2016).

La conferma del sospetto diagnostico può essere eseguita solo a livello istologico. L’evidenza di una vasculopatia microangiopatica trombotica dei piccoli vasi (rene e cute), associata ad un quadro clinico riferibile, è altamente indicativo della patologia.

Alabama rot in Italia?

Al momento non ci sono dati disponibili sulla presenza/diffusione della malattia nel nostro Paese.

Di recente, in una  lettera apparsa su Veterinary Record,  Walker e altri invitano i veterinari con pazienti che presentano lesioni cutanee ad eziologia sconosciuta a mettersi in contatto con gli autori per discutere dei casi clinici. Per farlo rivolgersi a:

Anderson Moores
Veterinary Specialists
medicine@andersonmoores.com / Tel.  01962 767920

Gli esami di laboratorio saranno eseguiti presso il Royal Veterinary College; i risultati saranno disponibili gratuitamente in 24 ore.

Approfondimenti

Patrizia Danesi

Patrizia Danesi è dirigente veterinario presso il Laboratorio parassitologia, micologia ed entomologia sanitaria – U.O. Parassitologia e micologia della SCS3 – Diagnostica specialistica, istopatologia e parassitologia dell’Istituto Zooporfilattico Sperimentale delle Venezie (IZSVe), ruolo ricoperto dal 2016. Dal 2005 al 2016 ha lavorato per la stessa Unità come ricercatrice. I suoi interessi di ricerca riguardano principalmente la micologa veterinaria, in relazione allo sviluppo di metodi rapidi per la diagnosi di malattie micotiche, alla caratterizzazione molecolare di patogeni fungini di origine animale ed ambientale. Inoltre, sempre nell’ambito della micologia, studia il ruolo degli animali come sentinelle per l’esposizione a patogeni fungini ambientali. Dermatofiti, Cryptococcus, Pneumocystis, Prototheca sono i principali patogeni micotici oggetto di studio. Patrizia Danesi segue anche l’attività diagnostica e di ricerca in parassitologia, occupandosi di Echinoccoccus multilocularis negli animali selvatici, e dello studio di Giardia e Cryptosporidium.