Casi di infezione da Cytauxzoon in gatti del Centro Italia

Casi di infezione da Cytauxzoon in gatti del Centro Italia

In tre gatti domestici è stata identificata un’infezione da Cytauxzoon. Gli animali sono nati ed hanno sempre vissuto in Umbria, area non considerata endemica per la malattia. I risultati clinici e le analisi molecolari relativi alla presenza di Cytauxzoon e di altre infezioni concomitanti sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Veterinary Sciences.

Il Cytauxzoon è un protozoo trasmesso da zecche, causa di una malattia emergente che colpisce i felini domestici e selvatici. Cytauxzoon felis, specie presente in America, può provocare una malattia acuta (con anemia, ittero, febbre, letargia, ecc.) e spesso fatale. La specie europea Cytauxzoon sp. invece sembra meno virulenta e i sintomi si manifestano prevalentemente se l’animale è affetto anche da altre malattie, o in caso di alterazioni del sistema immunitario.

Infezione da cytauxzoon nel sangue del gatto

In tre gatti domestici del centro Italia (Umbria) è stata identificata un’infezione da Cytauxzoon, protozoo tasmesso da zecche che causa malattia nei felini domestici e selvatici. Alle analisi del sangue due di loro erano anemici, e in tutti erano presenti parassiti simili a Babesia nei globuli rossi. Le analisi molecolari eseguite dall’IZSVe hanno appurato che si trattava della specie europea Cytauxzoon sp.

I tre gatti, visitati presso l’ospedale veterinario dell’Università di Perugia, presentavano differenti condizioni cliniche, come traumi da impatto, zoppia, perdita di peso e letargia. Alle analisi del sangue due di loro erano anemici e in tutti erano presenti parassiti simili a Babesia nei globuli rossi. Le analisi molecolari, eseguite presso l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie (IZSVe), hanno appurato che si trattava della specie europea Cytauxzoon sp.; le sequenze di DNA ottenute hanno evidenziato una stretta vicinanza con le altre sequenze italiane presenti nei database di riferimento.

Il primo e il terzo gatto sono risultati positivi anche al virus dell’immunodeficienza felina (FIV), e il primo e il secondo gatto sono risultati co-infetti con Candidatus Mycoplasma turicensis, coinfezione descritta per la prima volta nei gatti domestici. La presenza di queste infezioni concomitanti potrebbe giocare un ruolo importante nell’esacerbare i sintomi della malattia.

Ad oggi non esiste un quadro chiaro dell’attuale diffusione europea di questo protozoo. Studi epidemiologici condotti in vari paesi hanno individuato aree in cui la malattia ha una presenza costante e aree in cui non è mai stata rilevata. Perciò è molto utile la segnalazione di casi in nuovi siti. In Italia sono stati segnalati casi di positività nei gatti domestici in Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna e Lazio, e positività nei gatti selvatici in Friuli Venezia Giulia, Marche e Lazio. Nelle varie aree geografiche italiane sono state rilevate differenti percentuali di positività: ciò lascia supporre che Cytauxzoon sp. sia presente in piccoli focolai, come dimostrato precedentemente negli Stati Uniti.

Questi casi suggeriscono di includere la citauxzoonosi tra le diagnosi differenziali in soggetti con possibilità di contatto con zecche e con presenza di coinfezioni da parassiti trasmessi da zecche, anche in aree non endemiche. È importante continuare a studiare le malattie trasmesse da vettore che colpiscono la popolazione felina autoctona e descrivere il potenziale ruolo del gatto come serbatoio e l’impatto dell’infezione da Cytauxzoon negli animali affetti.

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Redazione IZSVe Pets

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