È ormai impossibile pensare di convivere con un cane o un gatto senza utilizzare prodotti per il controllo degli ectoparassiti, che inoltre proteggono il nostro pet anche da malattie trasmesse. Sono sicura però che qualche tuo cliente o collega ha avanzato l’ipotesi (a volte la certezza) che il tal prodotto proprio non funziona contro pulci e/o zecche.
In effetti l’estensivo utilizzo di questi prodotti ha la potenzialità di selezionare ceppi resistenti, ma occorre differenziare le resistenze propriamente dette da altri fattori come il non corretto utilizzo o conservazione del prodotto da parte dei proprietari, condizioni climatiche particolari, bagni inopportuni, ecc.
Per questo ti segnalo questa recente review che parla di resistenza a tutto tondo: dai meccanismi che inducono resistenza fino alla lista dei prodotti che invece, testati scientificamente, hanno effettivamente mostrato una diminuzione di efficacia.
All’interno inoltre c’è un link a una risorsa molto interessante: www.pesticideresistance.com. Si tratta di un database che raccoglie le segnalazioni di resistenza: vai su search, seleziona il genere di interesse (ad es. Ctenocephalides o Rhipicephalus) e trovi la lista con indicazione bibliografica. Non è molto aggiornata, ma almeno puoi escludere vecchie molecole che magari avevi in mente di utilizzare.