La parvovirosi felina (FPV) o Panleucopenia felina è una malattia infettiva del gatto molto diffusa a livello mondiale, nonostante l’esistenza di una profilassi vaccinale efficace.
Perché è ancora diffusa?
Ci sono due motivi principali:
- Mancata, incompleta o errata applicazione del protocollo vaccinale
- Esistenza di una fase critica, durante la quale il gattino subisce un calo della protezione immunitaria materna, e non è ancora immunizzato dalla vaccinazione
Il problema dell’infezione da FPV a volte si presenta in modo drammatico nelle comunità sovraffollate, come i gattili e le oasi feline.
La sintomatologia talvolta è così grave, e può colpire tanti individui contemporaneamente, da essere confusa con un avvelenamento di massa.
Quando il gatto muore per infezione acuta con diarrea, vomito, anemia e/o astenia, è infatti normale porre in diagnosi differenziale un’intossicazione acuta, dolosa o colposa, mentre è più raro sospettare una malattia infettiva.
Qualche dato sulla prevalenza nel Triveneto
Tra il 2017 e il 2018 alla sezione Diagnostica di Legnaro (Padova) dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie (IZSVe) è pervenuta la richiesta di esecuzione di esami autoptici su 119 gatti deceduti presso strutture di ricovero o su cadaveri raccolti nel territorio di competenza dell’IZSVe dai Servizi veterinari delle Aziende Sanitarie Locali.
L’esame per la ricerca di FPV mediante real time PCR (Tabella 1) è stata ritenuta necessaria da parte del veterinario che ha eseguito l’esame autoptico in 97 casi su 119 (81,5% dei casi conferiti). La conferma diagnostica di infezione da FPV è avvenuta in 45 casi su 97 (46,4% dei casi esaminati e 37,8% dei soggetti conferiti).
Sugli stessi conferimenti sono stati eseguiti gli esami per sospetto di avvelenamento (Tabella 2) in 37 casi (31% sul totale dei conferiti), ma la conferma è avvenuta solo per 15 (40,5% dei casi esaminati e 12,6% dei soggetti conferiti).
Sui 37 casi di sospetto avvelenamento, è stata indagata anche la FPV in 15 casi: 9 di questi sono risultati positivi per FPV e negativi per esame tossicologico. Soltanto un gatto è risultato positivo a entrambe le ricerche.
I dati raccolti ci permettono di evidenziare un’alta prevalenza di infezione nel territorio del Triveneto, e di raccomandare un alto livello di attenzione verso questa patologia.
Tabella 1. Esami di ricerca del virus FPV mediante real time PCR eseguiti presso la sezione Diagnostica di Padova dell’IZSVe nel 2017-2018 rispetto al totale degli esami autoptici su gatto.
Ricerca FPV (97 casi) | FPV non sospettata | Totale | ||
---|---|---|---|---|
positivi | negativi | |||
Esami autoptici | 45 casi | 52 casi | 22 casi | 119 casi |
Tabella 2. Esami tossicologici eseguiti presso la sezione Diagnostica di Padova dell’IZSVe nel 2017-2018 rispetto al totale degli esami autoptici su gatto.
Ricerca tossicologica (37 casi) | Totale | ||
---|---|---|---|
positivi | negativi | ||
Esami autoptici | 15 casi | 22 casi | 37 casi |
Esami per FVP in casi di sospetto avvelenamento |
1 caso | 9 casi positivi per FPV 13 casi negativi per FPV |
15 casi |
Vaccinazione raccomandata
I gatti ospitati in comunità affollate sono certamente più a rischio, ma ricordiamo che FPV è un virus piuttosto resistente. La vaccinazione è raccomandata anche per i gatti che vivono esclusivamente in casa, perché è possibile un contagio per contatto indiretto con il virus, che può essere veicolato passivamente dalle persone o da animali conviventi.
Le linee guida del World Small Animal Veterinary Association (WSAVA) raccomandano il vaccino per la Panleucopenia felina o FPV come vaccino core, cioè un vaccino «che tutti i gatti dovrebbero ricevere, indipendentemente dalle circostanze o dalla localizzazione geografica».
Contatti
Per approfondimenti sul tema della Panleucopenia felina è possibile contattare:
- Michela Corrò
Laboratorio di Diagnostica Clinica,
SCT3 – Padova e Adria. Diagnostica in sanità animale
mcorro@izsvenezie.it - Alda Natale
Laboratorio di sierologia e malattie pianificate
SCT3 – Padova e Adria. Diagnostica in sanità animale
anatale@izsvenezie.it
assolutamente d’accordo; ho visto personalmente casi di FPV contratti da gatti da persone che frequentavano gattili/colonie. Personalmente ho adottatio la prassi della vaccinazione in corso di sterilizzazione (https://www.avma.org/News/Journals/Collections/Documents/javma_230_1_52.pdf) senza aver mai riscontrato alcun effetto avverso (sterilizzo solo a valle di un emocromo e/o emogas): credo che questa pratica, con le limitazioni del caso, andrebbe promossa in quanto l’unico strumento concreto di prevenzione nelle colonie